SERIE CLASSICA – Curiosita'
Star Trek è stato fonte di ispirazione per scienziati e ricercatori. Una navetta Space Shuttle della NASA fu battezzata Enterprise in onore dell'astronave della serie ideata da Roddenberry.
La serie ha anticipato molti oggetti tecnologici che, solamente quasi 40 anni dopo, sono diventati di uso quotidiano (tra questi minidischi, telefoni satellitari, computer palmari) ed ha introdotto nell'immaginario collettivo molte altre possibilità futuristiche ancora in corso di esplorazione: teletrasporto, viaggi più veloci della luce, nel tempo ecc., sono oggetto di autentiche ricerche scientifiche.
Seppure nel contesto leggero in cui il telefilm è ambientato, in vari episodi gli autori hanno affrontato temi importanti, se si pensa alle battaglie sociali in corso negli Stati Uniti degli anni sessanta, quando il telefilm è andato in onda per la prima volta; di primaria importanza il tema del razzismo e della comprensione tra i popoli, affrontato in vari episodi ma anzitutto nella composizione dell'equipaggio, che vede tra i protagonisti uno scozzese (Scott), un russo (Chekov, in piena guerra fredda), un giapponese (Sulu), addirittura un alieno (Spock) e una donna di colore (il tenente Uhura, interpretato da Nichelle Nichols), per la prima volta a figurare in un ruolo di comando. La stessa Uhura è anche ricordata per essere stata la protagonista - assieme al capitano Kirk - del primo bacio interrazziale nella storia della televisione negli USA, nel 1968 (episodio “Umiliati per forza maggiore”). Questo e altri episodi della serie non furono trasmessi dalla britannica BBC perché ritenuti inadatti ad un pubblico di minori.
Lo Space Shuttle Enterprise esce dagli stabilimenti di Palmdale con i membri del cast di Star Trek. Da sinistra a destra: dott. James D. Fletcher, amministratore della NASA, DeForest Kelley (dott. "Bones" McCoy), George Takei (Sulu), James Doohan (Montgomery "Scotty" Scott), Nichelle Nichols (tenente Uhura), Leonard Nimoy (Spock), Gene Roddenberry (ideatore e produttore della serie televisiva) e Walter Koenig (Pavel Chekov)
- La Serie Classica è una delle poche serie televisive americane che ha avuto due episodi pilota: The Cage e Where No Man Has Gone Before.
- In origine la serie era prodotta dalla Desilu, la casa fondata da Desi Arnaz e Lucille Ball (donde il nome) che è stata la prima a trarre profitto dai diritti provenienti dalla trasmissione delle repliche. La Desilu è stata acquisita dalla Paramount e nell'area occupata ancora oggi dagli studios della Paramount ci sono ancora gli uffici che un tempo erano della Desilu.
- I primi telefilm trasmessi da Telemontecarlo (la prima emittente che ha trasmesso la Serie Classica in italiano) avevano il sottotitolo Destinazione Cosmo.
- Antenna Nord, l'emittente milanese che è poi diventata Italia Uno, aveva acquistato 49 episodi della Serie Classica e ha cominciato a trasmetterli lunedì 25 agosto 1980 tutti i giorni, tranne la domenica, alle 14:00.
- La prima emittente che ha trasmesso per intero la Serie Classica in italiano è stata Rete Quattro, che aveva acquisito i diritti esclusivi per l'Italia e ha iniziato a trasmettere gli episodi a partire dal 7 febbraio 1983 alle 18:00.
- La sigla iniziale originale di ogni stagione differisce leggermente dalle altre, in quanto la musica veniva riregistrata ogni volta all'inizio della stagione. La sigla iniziale di Where No Man Has Gone Before, oltre a differire dalle altre della prima stagione, non ha la narrazione di Shatner.
- Questo é il metodo per distinguere gli episodi di ognuna delle tre stagioni in base alla sigla iniziale: la prima stagione ha i titoli di testa gialli con i nomi di William Shatner e Leonard Nimoy come protagonisti e il titolo STAR TREK appare da solo; la seconda ha sempre i titoli gialli, ma compare anche DeForest Kelley tra i protagonisti e il titolo STAR TREK è accompagnato dalla scritta «created by Gene Roddenberry»; la terza stagione ha i titoli azzurri.
- Nelle riprese degli interni dell'Enterprise si possono notare che alcune tubazioni o alcuni condotti recano l'etichetta «GNDN». Questo è uno scherzo di Dick Brownfield (curatore degli effetti speciali meccanici) e di John Dwyer (decoratore dei set), in quanto la sigla significa «Goes Nowhere and Does Nothing» (non va da nessuna parte e non fa nulla).