"Arrivano dalla rete le prime immagini di Star Trek: Infinite Space, il gioco ambientato nell'universo di Star Trek: Deep Space Nine, presumibilmente durante la guerra con i Klingon tra la quarta e la quinta stagione del telefilm. Le immagini riguardano due bar... uno della Federazione e uno Klingon... segno che, probabilmente, il gioco non trascurerà anche i dettagli "esterni" alla guerra tra le due fazioni." - Commenta sul blog
"Si intitolerà Star Trek: Infinite Space e, nelle definizione, sarà un "browser-based multiplayer role playing game". Un gioco di ruolo free che sarà disponibile via internet. Lo hanno annunciato i tedeschi della Gameforge-Frankfurt developer Keen Games che si stanno occupando della progettazione del gioco dopo aver acquisito la licenza da Paramount e Cbs. La novità sarà soprattutto l'ambientazione. Gameforge ha infatti confermato che il gioco avrà base nell'universo di Deep Space Nine, nella time-line originale di Star Trek.
Non è l'unico gioco in fase di sviluppo che riguarda Star Trek e la sua time-line precedente all'ultimo film di JJ Abrams. Gameforge, infatti, sta lavorando anche ad un browser-game per Facebook, il popolare social network, sulla lunghezza d'onda di altri giochi che hanno coinvolto milioni di utenti (primo su tutti "Farmville"). Al gioco stanno lavorando anche Mike e Denise Okuda, sviluppatori di diverse serie di Star Trek.
Questo è quanto scrivemmo lo scorso 29 settembre... A meno di un mese di distanza, ecco il primo teaser-trailer del gioco, postato ieri su Youtube. Si parla di guerra, di alleanze nemiche, di battaglie nello spazio. Il trailer è decisamente accattivante..." - Commenta sul blog
"Era nell’aria da tempo, ma erano in pochi a crederci: La Disney distribuirà alcuni film della Marvel. Procediamo con ordine: mesi fa si vociferava di un’ acquisizione della Marvel Entertainment da parte della Walt Disney Company.
Sembrava però che la cosa fosse poco fattibile a causa dell’accordo che legava i Marvel Studios alla Paramount Pictures: la compagnia avrebbe così distribuito sei film della casa di produzione: Iron Man, Iron Man 2, Thor, Captain America: The First Avenger, I Vendicatori e un altro film, probabilmente Iron Man 3. Cosa accadrà dunque alla Paramount? Deadline comunica che terminerà il suo rapporto con la Marvel, distribuendo Thor e Captain America: The First Avenger – dei quali si accollerà spese di marketing e stampa/distribuzione.
La Disney le pagherà 115 milioni di dollari, inoltre darà alla Paramount percentuali dell’8% e del 9% sugli incassi dei due film acquisiti. Perchè questa scelta? Per la Disney questa si tratta di una fase di transizione che sta portando all’intera acquisizione della Marvel, fase che si completerà entro il 2012.
La Paramount ha invece ben altri progetti: dal legame con altre case di produzione, per potersi concentrare sullo sviluppo di deli quali detiene completamente la distribuzione, come Mission: Impossible, G.I. Joe, Star Trek, Jack Ryan, o le Tartarughe Ninja." - Commenta sul blog
Trekmovie.com ha dato notizia che la Hollywood Collectables Group ha ottenuto i diritti per la produzione di nuove statuette di Star Trek sia della TOS che del film di JJ Abrams.
Gli oggetti saranno disponibili a partire dal prossimo anno e comprenderà anche una bellissima riproduzione in edizione limitata del Cap. Kirk sulla sua sedia di comando.
E le sorprese non finiscono qui. Infatti la prossima statuetta dovrebbe ritrarre il grande Signor Spock.
Ovviamente vi terremo informati. - Leggi tutto - Sito HCG
"Arrivano dagli Usa, via Trekmovie.com e Trekweb.com, prime conferme sull'avvio dei lavori di Star Trek XII, sequel del fortunato undicesimo capitolo cinematografico diretto da JJ Abrams. Confermata la data di uscita (29 giugno 2012), è di ieri la notizia che gli sceneggiatori hanno ottenuto il via libera dalla Paramount per trasformare l'idea di massima della storia, in uno script vero e proprio. In pratica, sentiti Alex Kurtzman, Roberto Orci e Damon Lindelof, la Paramount ha dato "disco verde" per trasformare l'idea base in una vera e propria sceneggiatura. Lo ha confermato, su Twitter, proprio Roberto Orci.
"Le dita sono sulla tastiera" ha detto lo sceneggiatore ai responsabili di Trekmovie.com che lo hanno contattato in merito. In buona sostanza, dopo i misteri degli ultimi mesi, qualcosa si muove. E adesso, con Orci, Kurtzman e Lindelof ormai ufficialmente impegnati nello sceneggiare la storia, è ormai ufficiale che i tre abbiano sciolto le loro riserve sui tanti interrogativi che hanno accompagnato l'annuncio di Star Trek XII fin dall'inizio. Come per esempio: ci sarà Khan oppure i tre hanno preferito affidarsi ad un nemico nuovo di zecca? Le risposte, a questo punto, sono quasi una certezza. Ovviamente "limitata" ai cervelli dei tre sceneggiatori e ai pochi responsabili della Paramount che hanno avuto modo di leggere la prima versione di quello che sarà Star Trek XII.
Tra le tante domande ancora senza risposta c'è anche il ruolo di JJ Abrams. Sarà sicuramente produttore del film ma deciderà di impegnarsi ancora anche nella regia? Secondo Trekmovie, anche per questo quesito, la risposta i diretti interessati la conoscono già. Ai comuni mortali, trekker di tutto il mondo compresi, non resta che attendere. Secondo le previsioni, il film andrà in pre-produzione nella primavera del 2011 e le riprese dovrebbero iniziare in estate. Questo comporta, come per Star Trek XI (inizialmente previsto a natale 2008 e poi slittato all'estate del 2009) una post-produzione piuttosto lunga. Con questa time-table, comunque, il trio di sceneggiatori dovrebbe concludere i lavori di script entro la fine dell'anno, per consegnare alla Paramount la sceneggiatura a gennaio o febbraio. In tempo anche per eventuali correzioni prima dell'inizio della pre-produzione.
Mancano più o meno venti mesi all'arrivo di Star Trek XII nei cinema di tutto il mondo. Al di là delle indiscrezioni che arriveranno a pioggia nei prossimi mesi, per vedere il prodotto finito dovremo pazientare ancora un bel po'..." - Commenta sul blog
"Il magazine via internet di Fox Tv ha pubblicato una lista delle frasi famose di Star Trek che, in tutti questi anni, sono diventate patrimonio del cinema e della televisione su scala planetaria. Citazioni che sono state poi utilizzate innumerevoli volte anche in altri film o serie tv. Un altro segno tangibile dell'impatto che ha avuto Star Trek sul grande e piccolo schermo. E tra le frasi scelte (forse) ne mancano anche un paio che avrebbero potuto tranquillamente rientrare nella lista delle più famose...
Bando agli aneddoti, ora, e andiamo al sodo: ecco qui alcune delle frasi che per me hanno un significato particolare, principalmente perché nella mia memoria di telespettatrice sono legate a momenti che restano stampati bene in mente. E soprattutto perché anche solo leggere queste parole, come per magia, mi permette di “rivedere” con la mente la scena in cui le ho sentite pronunciare per la prima volta… Non succede anche a voi, a volte, con le citazioni tratte da film e telefilm?".
Possedere non è, dopotutto, così importante come desiderare… Non è logico, ma è spesso vero. (Spock)
Il troppo di ogni cosa, amore compreso, non è necessariamente un bene. (Capitano James T. Kirk)
Nei momenti difficili talvolta gli uomini vedono quello che desiderano vedere. (Spock)"
Tutte le altre frasi
"Come sarà il futuro? Chiedetelo a Tom Hanks. Il divo che interpretò sul grande schermo il comandante dell'Apollo 13 torna in orbita con un'avventura destinata a cambiare forse per sempre i confini di Hollywood. La risposta è tutta in un cartoon di tre minuti che correrà sul web: una miniserie ambientata appunto nel futuro con cui l'ex soldato Ryan ha deciso di muovere guerra all'establishment di Los Angeles. Con un alleato venuto da lontano: gli indiani della Reliance che già erano arrivati in soccorso di un mostro sacro del cinema come Steven Spielberg.
La nuova avventura di Hanks si chiama Electric City e sarà lanciata l'anno prossimo. Ma non si tratterà né di un film né di una serie tv in senso classico. Futuristica in tutto: i protagonisti della serie saranno dei pupazzi e il mezzo di distribuzione la rete. Ovviamente con tutto quel che segue: perché l'attore e regista pensa di poter allargarsi presto ai telefonini e all'iPad e a trasformare la serie in una sorta di gioco sociale e interattivo. Ma la novità del mezzo si sposa con la sostanza del soggetto: la vita prossima ventura. L'ex Forrest Gump aveva dapprima immaginato la serie come uno sguardo sul futuro: con un'impronta però più ottimistica di quella letteratura "distopica" che piace tanto ai ragazzini e disegna tutto angosciosamente nero. A poco a poco l'idea si è raffinata e il divo che è famoso anche per il suo impegno ha finito per partorire queste venti minipuntate ambientate nel futuro: ma con i piedi nel presente. Ogni microepisodio risponde infatti con un piccolo racconto di fiction ai grandi temi del momento: dal consumo di energia alla libertà di informazione. I suoi modelli? Ovviamente il primo "Star Trek" - la serie televisiva originale degli anni 60. E poi il primo amore di Tom Hanks lettore: i racconti di fantascienza del grande Robert A. Heinlein che qui sono stati un classico della letteratura di consumo.
Naturalmente il futuro non sempre è roseo come l'ottimista Tom lo immagina. Se ne è accorto lui stesso alle prese con Electric City: e non per niente ci ha messo sei anni per realizzare il progetto. Le grandi major hollywodiane prima gli hanno spalancato la porta: ragazzi, questo è Tom Hanks, il divo del Codice Da Vinci, l'attore e regista che l'anno venturo tornerà al cinema con Julia Roberts in quel Larry Crown, commedia sul lavoro e sulla crisi. Ma quando gli executives hanno sentito di quel progetto un po' strano, i minifilm, i pupazzi, la fantascienza, piani piano gli hanno voltato le spalle: il progetto sembrava troppo futurista.
Tom il testardo non s'è perso d'animo e s'è ricordato del suo amico Spielberg: che proprio l'anno scorso ha concluso quell'affare miliardario tra la sua DreamWorks e gli indiani di Reliance Big Entertainment che da Bollywood si stanno allargando a Hollywood (c'era anche chi vedeva la loro manina dietro il tentativo di salvataggio della gloriosa ma indebitatissima Metro Goldwyn Mayer). "E quelli subito sono sembrati d'accordo" ricorda Hanks al New York Times. Con un'argomentazione che la dice lunga su come cambierà il mercato di Hollwood: "Guardate, nella sola India ci sono 700 milioni di persone che parlano inglese e che sono già abituate a guardarsi questi mini-show che vanno sui telefonini". Come dire: il futuro, da noi, è già cominciato. Per di più gli indiani posseggono già una struttura specializzata come Zapak: una delle compagnie più note al mondo di videogiochi. Il partner perfetto per giocare a cambiare il futuro. (repubblica)"
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""Il piacere di guardarsi l'ultimo Star Trek, noleggiato prima di partire e scaricato in dieci minuti nella hall dell'hotel oppure a diecimila metri di quota sopra l'Atlantico è qualcosa che è impareggiabile". E' il racconto di uno dei primi viaggi con l'iPad, condiviso sul web. Era aprile 2010, l'iPad sarebbe atterrato in Italia a maggio. Siamo a settembre e vedere un film sull'iPad non è il massimo della comodità - sempre di una tavoletta si tratta - eppure questa pratica diventa sempre meno inconsueta. Aiutata anche dalle guide sui siti specializzati che spiegano come convertire i formati video e renderli compatibili con la "tavoletta magica". Così con questo mezzo, o con un suoi tanti alter ego - si finisce per entrare in confidenza. Ma, si chiede qualcuno, non è meglio andare al cinema?
Il calo del 2,2% degli incassi durante il ponte del Memorial Day negli USA dice che no, non è meglio andare al cinema. Se guardiamo in casa nostra, i dati del box office sono pure più sconfortanti. E sorpresa delle sorprese: il 3D negli Stati Uniti si sta rivelando un flop, tanto che tre dei "top five performing movies" dell'estate (la stagione d'oro del cinema americano) non hanno neanche un singolo fotogramma in 3D! Non siamo al d-day del cinema, piuttosto all'alba del giorno dopo, alla vigilia del business della ricostruzione. Anche perché centinaia di migliaia di film da scaricare sui circuiti P2p e la previsione di 28 milioni di iPad venduti nel 2011 (stima di UBS Investment Research) sono cifre che descrivono vecchie abitudini e nuove tendenze di consumo. Insomma, la gente non ha mai smesso di amare il cinema: ha soltanto smesso di andarci. E questo nonostante il 3D, nonostante le sale ipertecnologiche e iperaccessoriate." Leggi tutta la notizia
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