"I trekker di tutto il mondo attendono solo l'annuncio. "Star Trek torna in televisione". Un annuncio sperato a più riprese nel corso degli anni (dopo la chiusura anticipata di Enterprise) e mai arrivato. Adesso, dopo il successo di Star Trek XI al cinema, sono in molti a considerare non più remota la possibilità che la serie torni sul piccolo schermo, "nell'ambiente" in cui è nata tanti anni fa.
Su questo fronte è già iniziata una petizione popolare rivolta alla Cbs. Organizzata dagli autori e produttori di Star Trek: Phoenix, un "fan film" creato da Leo Roberts nel gennaio del 2008 e andato in onda a maggio di quest'anno, via internet, con ottimi risultati in termini di "ascolti". I tanti fan di questa creazione quasi amatoriale hanno iniziato una raccolta firme (online e non solo) per convincere la Cbs che le basi lanciate da Star Trek: Phoenix con l'episodio pilota "Cloak & Dagger", sono buone per riportare la serie in televisione.
Magari proprio con il titolo di Star Trek: Phoenix.
I fatti del film si svolgono quarant'anni dopo gli avvenimenti narrati in Star Trek: Nemesis. Siamo quindi nella time-line originale. Nulla a che vedere con il reboot di JJ Abrams.
"L'obiettivo della nostra iniziativa è quello di far aprire gli occhi alla Cbs - spiega Joshua Henrichs, grande fan della Phoenix e primo sostenitori della petizione - è ora che Star Trek torni in televisione. Puntiamo a raggiungere un milione di firme".
Anche alcuni attori di Star Trek hanno già sostenuto la Phoenix. Tra questi Robert Duncan McNeill (Tom Paris in Star Trek: Voyaher) e John Billingsley (il dottor Phlox di Enterprise).
Il testo della petizione è disponibile a questo indirizzo.
Il sito della Phoenix è invece il seguente: http://www.stphoenix.com/" - Commenta la notizia
"C'è il tema originale della serie classica, realizzato da Alexander Courage, in testa al sondaggio della Nasa per decidere la musica che accompagnerà gli astronauti dello Shuttle nell'ultima missione che vedrà protagoniste le mitiche navette spaziali americane. Da sempre la Nasa abbina delle musiche più o meno famose alle missioni degli Shuttle. E le colonne sonore di Star Trek erano già state trasmesse sugli Shuttle in altre numerose occasioni. Ma il sondaggio attivo sul sito dell'ente spaziale americano, non riguarda una missione "a caso", ma l'ultima in assoluto degli Shuttle, le navette ormai destinate alla pensione. Il sondaggio è aperto a tutti. L'indirizzo è il seguente: https://songcontest.nasa.gov/top40.aspx" - Commenta la notizia
"Tra gli Studios di Hollywood circola una nuova formula per produrre con successo: «Se non riesci a fare un buon film, fallo in 3D». Vuole essere una battuta, un modo per scherzare sopra una serie di film usciti in questi mesi in cui il processo di rendere le immagini tridimensionali è stato raffazzonato malamente all'ultimo momento in fase di post-produzione, col risultato che gli spettatori sono usciti dalle sale non inebriati ma irritati dall'esperienza. Perché pagare sino al 50% in più un biglietto per avere in cambio delle immagini annebbiate? E magari lasciare la sala con il mal di testa o un senso di nausea? «È in atto una rivolta - sostiene Paul Dergarabedian, presidente di Hollywood.com -. Non credo che il 3D sia quel salvatore dell'industria in cui tanti avevano creduto».
Che la tecnologia tridimensionale avrebbe salvato Hollywood lo avevano iniziato a pensare in tanti. «È la novità più rivoluzionaria sin dall'avvento del colore», disse categorico Jeffrey Katzenberg, presidente e fondatore della DreamWorks. Un sentimento condiviso grazie al fenomenale successo di Avatar, quando tre spettatori su quattro scelsero di andare ad esplorare il favoloso mondo di Pandora con gli occhialini. Subito dopo venne Alice nel paese delle meraviglie e a quel punto il 3D divenne la nuova Terra Promessa. Da qui alla fine dell'anno usciranno nel nuovo formato Tron: Legacy, The Green Hornet, Megamind, Yogi Bear. Sessanta le nuove uscite nei prossimi due anni, mentre le sale adibite per la nuova tecnologia sono schizzate a oltre 5mila.
Perché gli Studios si siano buttati sul tridimensionale è presto spiegato: una questione di soldi e di profitti. Intanto, un film in quel formato è quasi impossibile da piratare. Ma soprattutto si possono chiedere quattro o anche cinque dollari in più per il biglietto: questo ha portato gli incassi per il 2010, che altrimenti sarebbe stati di segno negativo, a un più quattro per cento sull'anno precedente. Tutti a fare 3D, dunque, anche Martin Scorsese che così sta girando a Londra Hugo Cabret. Anche il mondo dell'hard si muove e dal mercato asiatico arriverà Sex and Zen: Extreme Ecstasy del regista di Hong Kong Sun.
Ma gli spettatori hanno iniziato ad esprimere chiari segni di fatica. Cani & gatti: la vendetta di Kitty è stato un flop. Step Up 3D ha fatto meno dei primi due film della serie, usciti in 2D. E ora hanno iniziato a ribellarsi anche gli autori. «Quando ti infili quegli occhialini tutto diventa nebuloso», si lamenta J. J. Abrams, il cui Star Trek ha raccolto quasi 400 milioni di dollari pur essendo stato presentato alla vecchia maniera. Joss Whedon è in tensione con la MGM che vorrebbe convertire in 3D il film che ha appena finito, The Cabin in the Woods. «Quello che spero è di avere l'unico horror in uscita non in 3D», aggiunge. Poi si è unito al coro dei no Jon Favreau, che parlando del suo Cowboys & Aliens ha detto che si è rifiutato di girarlo adottando la nuova tecnologia: «E che il pubblico usi i soldi che risparmia per vederselo due volte».
Insomma, come già accaduto sul finire degli Anni ‘50, anche questa nuova ondata di mania per il tridimensionale potrebbe rappresentare non una svolta epocale ma una breve parentesi. E una prova verrà da The Hobbit, il prologo de Il Signore degli anelli diretto da Peter Jackson. TheOneRing.Net, un sito dedicato al mondo creato da Tolkien, ha condotto un sondaggio tra i fan e su 450 risposte ci sono stati 450 no al 3D. E adesso il regista-produttore sta seriamente riconsiderando la sua scelta. (lastampa.it)" - Commenta la notizia
""Non si può dire di conoscere l'Amleto senza leggerne la versione Klingon".
Era la frase che pronunciava il generale Chang (interpretato da Christopher Plummer) in Star Trek VI: Rotta verso l'ignoto, e che tradiva l'immensa passione di questa razza guerriera per i classici del teatro terrestre.
Ma forse pochi sanno che i Klingon sono anche dei grandi appassionati di opera teatrale. A rivelarcelo adesso sono i membri della Klingon Terran Research Ensemble, associazione olandese che si pone l'obiettivo di stabilizzare le relazioni tra Terra e Kronos attraverso la promozione di intensi scambi culturali.
In questo contesto l'associazione ha curato l'adattamento della prima opera tetrale in lingua klingon, dal titolo U., che debutterà ad Amsterdam il prossimo nove settembre."
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""The City on the Edge of Forever", secondo gli utenti di Facebook iscritti alla pagina ufficiale di Star Trek, è il miglior episodio di sempre della serie classica. Come dimostrano i risultati sotto, "Uccidere per amore" (titolo italiano) ha superato "The Trouble with Tribbles", (Animaletti pericolosi nella versione italiana). Un risultato forse a sorpresa dato che le vicende dei triboli hanno sempre calamitato l'attenzione dei trekker. E' pur vero che "Uccidere per amore" è uno degli episodi della serie classica che hanno fatto storia...
Si votava anche sul sito ufficiale di Star Trek (startrek.com) appena rilanciato dopo anni di completo abbandono. Anche in questo caso ha vinto The City on the Edge of Forever, con una percentuale addirittura superiore rispetto a quella con la quale ha superato i triboli nell'analogo sondaggio su Facebook.". - Commenta la notizia
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