"È la stella più fredda di tutto l'universo conosciuto e la sua temperatura è di appena 100 gradi centigradi. A scoprirla sono stati gli astronomi dell'Università delle Hawaii.
Soprannominata CFBDSIR J1458+1013B, secondo gli esperti il corpo celeste si trova a 75 anni luce dalla Terra, fa parte di un sistema binario e finora era rimasta oscurata dalla sua compagna, molto più grande, che ne nascondeva la visione agli strumenti.
Tuttavia, grazie ai telescopi del W. M. Keck Observatory e del Canada France Hawaii Telescope (CFHT), entrambi situati a Mauna Kea, nelle Hawaii, gli studiosi sono riusciti a notare la stella, la cui temperatura è stata successivamente misurata dal Very Large Telescope.
Classificata come nana bruna, essa potrebbe aprire una nuova era nel campo della catalogazione dei corpi celesti. Basti pensare che la stella più fredda conosciuta fino ad ora è 5 volte più brillante di CFBDSIR J1458+1013B e ben 130 gradi più calda.
Secondo gli astronomi, potrebbe trattarsi di una nuova classe di corpi celesti, le cosiddette 'stelle fallite', ossia non in grado di innescare le reazioni tali da renderle delle stelle vere e proprie.
"Con temperature così basse, ci aspettiamo che mostri proprietà diverse da quelle delle altre nane brune, più simili a quelle degli esopianeti giganti, e potrebbe persino avere nuvole di acqua nella sua atmosfera" ha spiegato Michael C. Liu, che ha scoperto la stella.
Tuttavia, prima di gridare al record sarà necessario attendere fino a che lo Spitzer Space Telescope invia le misurazioni delle temperature di altre due stelle."
"Dita incrociate perche' stasera il cielo sia libero dalle nuvole: si prepara uno spettacolo da non perdere, con una Luna piena gigante. E' un fenomeno molto diverso dalla ''superluna'' degli astrologi, portatrice di sventure e catastrofi, ma un semplice evento astronomico nel quale ogni 19 anni la Luna raggiunge la distanza minima dalla Terra. Quest'anno a renderlo particolarmente interessante e' il fatto che la Luna, cosi' vicina, sara' piena.
Raggiungera' il culmine a mezzanotte e, complice il sabato, sara' piu' facile aspettarla senza la preoccupazione di doversi svegliare presto l'indomani. ''Domani sera la Luna raggiungera' la stessa distanza minima dalla Terra che aveva raggiunto 19 anni fa'', spiega l'astronomo Luca Nobili, dell'osservatorio di Padova dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Questo non significa che in questi 19 anni la Luna non si sia avvicinata alla Terra negli ultimi anni. ''La Luna si e' trovata ad una distanza ancora piu' piccola dalla Terra nel 2008, nel 2005 e nel 1993'', rileva l'astrofisico Gianluca Masi, del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope. La distanza minima di domani notte ''non sara' quindi un record'', aggiunge Masi. Domani sera la Luna sorgera' dopo le 20,00 e a mezzanotte raggiungera' la distanza minima, calcolata in circa 353.400 chilometri. Dal punto di vista astronomico, dice Nobili, questo appuntamento si spiega perche' la Luna gira attorno a Terra seguendo un'orbita ellittica.
''Ogni 19 anni - prosegue - l'orbita si sposta per effetto delle perturbazioni causate da altre forse gravitazionali, come quella del Sole, e di conseguenza i punti nei quali la Luna raggiunge la distanza minima (perigeo) e massima (apogeo) si spostano oscillando attorno a un punto medio''. Domani notte la Luna apparira' un po' piu' brillante e appena un po' piu' grande, anche sara' un po' difficile accorgersi della differenza. Sara' solo un bellissimo spettacolo, assolutamente privo di catastrofici effetti collaterali."
"Lo Space Shuttle Discovery ha ancora i motori caldi, ma la Nasa non perde tempo e, a quanto sembra, sta già lavorando ad un nuovo dispositivo, chiamato Skylon, che, secondo la Cnn, potrà anche volare sulla Luna e su Marte.
Sviluppato dalla compagnia aerospaziale britannica Reaction Engines, il veicolo prenderà potenzialmente il posto degli shuttle e, come Discovery, potrà portare in orbita sia passeggeri che materiali e apparati satellitari. Molto simile per le sue forme ad una navicella di Star Wars, Skylon , lungo 90 metri, potrà rifornire l'Iss poichè sarà in grado di trasportare un peso fino a 12 tonnellate.
Verrebbe da chiedersi se non sia una copia aggiornata di Discovery, ma non è così. A confermarlo è stato Mark Hempsell di Reaction Engines, secondo cui Skylon "dovrebbe essere talmente sofisticata che, a differenza degli Space Shuttle, non necessita di un vettore per la partenza".
Ancora una novità. Del dispositivo farà parte il Sabre (Synergistic Air-Breathing Rocket Engine), un motore a razzo di combustibile a idrogeno disegnato da Alan Bond. La sua particolarità risiede nel fatto che potrà utilizzare l'idrogeno come combustibile e l'ossigeno liquido come elemento di raffreddamento.
Tale congegno è stato in parte finanziato dall'Esa, che nel 2009 ha versato alla Reaction Engines c1 milione di euro."
"Il Discovery e' atterrato nel Kennedy Space Center di Cape Canaveral (Florida). Si e' conclusa l'ultima missione, del veterano degli shuttle.
Il Discovery e' cosi' pronto per andare in pensione, dopo aver dato il suo ultimo contributo alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale, portando su il modulo permanente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Leonardo e Robonaut 2, il primo robot astronauta.
La prima missione risale al 30 agosto 1984."
"A dispetto di quanti pensano che la Nasa, dopo il pensionamento dello shuttle, incontrerà difficoltà a raggiungere lo spazio, giunge in questi giorni la smentita da parte dei portavoce dell'agenzia spaziale americana. In programma una serie di missioni schedulate per il prossimo decennio.
Michael Freilich, direttore dell'Earth Science Division, ha annunciato pubblicamente all'American Geophysical Union, l'intenzione da parte della Nasa di lanciare ben 16 missioni alla volta nel cosmo. Toni molto diversi da quelli pessimistici dello scorso anno, dunque. Pare infatti che il budget precedente sia cresciuto, con un'aggiunta di 2,4 miliardi di dollari destinati alle future spedizioni. Si stima che potranno essere almeno un paio i lanci programmati in un solo anno. Ma andiamo con ordine.
Sono 3 i lanci previsti per il 2011, ognuno orientato a posizionare intorno alla Terra altrettanti satelliti. Questi avranno il compito di monitorare le condizioni atmosferiche e climatiche del pianeta. Dopo i ritardi del passato, questi sofisticati strumenti coadiuveranno gli studiosi a misurare anche le condizioni di salinità dei mari e quelle ambientali dei poli.
In programma per ottobre 2012 la missione Landsat Data Continuity che, con il contributo dell'Aerospace Exploration Agency giapponese, avrà il complesso compito di esaminare nel dettaglio la Terra e le sue condizioni.
Un secondo osservatorio orbitante è progettato per essere lanciato nel 2013. Questo dovrà sostituire il satellite perso nella precedente missione del 2009. La Nasa è anche al vaglio di un probabile allestimento di un secondo satellite da mandare in orbita nel 2015. Lo scopo sarà sempre collegato a quello dell'Orbiting Carbon Observatory, ossia misurare il livello di carbonio presente.
Sono schedulate anche delle missioni collegate tra loro. A partire dal 2014, saranno ben quattro le missioni a catena che si succederanno per coadiuvare gli scienziati nell'analisi dei dati acquisiti dai vari strumenti posizionati nelle basi spaziali in orbita. La prima sarà la Soil Moisture Active Passive, per finire nel 2018 con la Deformation Ecosystems Struvture and Dynamics of Ice.
Sarà durante questo 2011 che la Nasa si proporrà di estendere il programma Venture il cui scopo precipuo è quello monitorare le metamorfosi terrestri. Quest'anno sarà sollecitata l'installazione di nuove strumentazioni, tra i quali anche nuovi satelliti. Tale richiesta richiederà agli scienziati un impegno della durata di cinque anni con un finanziamento che va dai 65 ai 95 milioni di dollari.
L'esigenza di strumenti sempre più sofisticati è molto sentita nel mondo scientifico. È solo attraverso nuove apparecchiature che gli studiosi potranno ottenere nuove opportunità di studio. L'Earth Science Division si propone di programmare nuove missioni dello stesso tipo anche nel 2013.
Infine, il programma scientifico della Nasa è orientato a monitorare ogni cambiamento climatico subito dalla Terra. "Per la prima volta l'amministrazione ha conferito alla Nasa il mandato di esaminare il modo in cui potremmo contribuire alla stabilità climatica", afferma Freilich. Con questo intento, l'agenzia spaziale pianifica di installare sulla stazione spaziale internazionale nuove apparecchiature di monitoraggio. Il tutto in programma per il 2014. Questi strumenti saranno destinati a misurare l'ozono, l'aerosol ed il vapore acqueo.
Da non sottovalutare le missioni organizzate in cooperazione con altri enti internazionali. Soprattutto con il German Aerospace Center e con l'agenzia spaziale francese, con i quali già dal 2002 è in corso un esperimento atto a valutare i diversi cambiamenti nel colore dell'oceano. Questo progetto, l'Ocean Ecosystem Mission, è schedulato per il 2018."
"Con occhialetti di plastica e mascherina per proteggere naso e bocca ("nel caso ci fosse qualcosa di strano dentro"), l'astronauta Paolo Nespoli ha aperto il boccaporto della navetta automatica di trasferimento (Atv) Johannes Kepler dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Intanto a bordo dello shuttle Discovery, l'equipaggio trascorre il secondo giorno di volo eseguendo i controlli di routine. "Presi i pacchi doni. Non c'é pizza per me? Accidenti, dovrò accontentarmi di pasta reidratata per i prossimi mesi!", ha scritto l'astronauta su Twitter, ma non dopo essersi congratulato: "il boccaporto dell'Atv è aperto: tutto sotto controllo! Congratulazioni Esa, un'altra meta raggiunta!".
Proprio una settimana fa Nespoli, costretto da un esperimento ad una dieta povera di sale, aveva scherzato scrivendo: "Qualcuno potrebbe mandarmi su una pizza? Una semplice Margherita andrebbe benissimo". In attesa di accogliere i sei colleghi del Discovery, gli astronauti della stazione orbitale stanno lavorando a pieno ritmo.
I primi ad entrare nella navetta Kepler sono stati Nespoli e l'americano Scott Kelly e adesso dovranno cominciare a "spacchettare" la grande quantità di rifornimenti assicurata alle tre rastrelliere della zona pressurizzata dell'Atv.
C'é molto da fare anche per gli astronauti dello shuttle Discovery, che stanno ispezionando il "naso" della navetta e i pannelli sui bordi delle ali.
Devono anche eseguire tutti i test sull'equipaggiamento per le due passeggiate spaziali previste nella missione Sts 133. L'aggancio del Discovery alla Stazione Spaziale è previsto per domani alle 20,26 (ora italiana), due ore più tardi il portello sarà aperto e i due equipaggi si incontreranno."
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