Per chi volesse bearsi, in prima persona, dell’osservazione del cielo al telescopio, il complesso Sidereus dedicherà la serata di Domenica 1 Febbraio 2009 a questo scopo.
In questa occasione il Complesso Astronomico SIDEREUS rimarrà quindi aperto ai visitatori.
Questo il programma di massima della serata:
1) Simulazione al Planetario del cielo stellato osservabile da qualsiasi località ed in qualunque epoca;
2) Osservazione al telescopio di:
* Luna (crateri, mari, catene montuose…);
* Venere e le sue fasi;
* Nebulosa di Orione (M42);
* varie…
La visita al Complesso Astronomico SIDEREUS è subordinata alla prenotazione ed, in ogni caso, è a numero chiuso.
Per informazioni e/o prenotazioni troverete il recapito telefonico sulla Home Page di SIDEREUS.
Questa mattina sul Corriere della Sera, è uscito un articolo molto interessante in cui si descrive l'esperimento, fino ad ora, più interessante sul teletrasporto. Non si tratta di un veroe proprio teletrasporto fisico ma i 2 gruppi di ricerca del Maryland e del Michigan sono riusciti a trasportare le caratteristiche di un atomo ad un altro distante 1 metro.
Di seguito l'articolo: " Il teletrasporto della fantascienza di Star Trek ha compiuto un passo importante verso la realtà. Protagonisti, per il momento, non sono due astronauti ma due atomi. Può sembrare poco e invece il balzo compiuto è giudicato importante non tanto per gareggiare con Star Trek, ma per vedere come più vicina e possibile la mitica frontiera dei computer quantici. Due gruppi di ricerca delle università americane del Maryland e del Michigan per la prima volta sono riusciti a teletrasportare le caratteristiche di un atomo A ad un altro atomo B distante un metro. Così si è svolto, in modo semplificato, l'esperimento.
L'atomo A è stato portato in una condizione quantica bombardandolo con un impulso di microonde. Entrambi gli atomi venivano poi irradiati con impulso laser provocando l'emissione da parte di ciascuno di un fotone. Il fotone A provenendo da un atomo in condizione quantica aveva una certa informazione diversa da quella di B non trattato.
È stato in questa fase che gli scienziati esaminando i fotoni hanno scoperto che grazie al fenomeno dell'«entanglement» l'atomo B aveva assunto le caratteristiche di A.
Decifrare e spiegare i fenomeni quantistici senza le formule è arduo, ma questo, molto in sintesi e semplificato, è quello che è accaduto con grande soddisfazione dei ricercatori autori di un progresso significativo in un campo di studi di grandissimo interesse pratico.
«In passato – ha spiegato Christopher Monroe, leader del gruppo dell’Università del Maryland - si erano ottenuti fenomeni di teletrasporto fra fotoni, fra fotoni e atomi e fra atomi, ma sempre con l'azione intermediaria di un terzo elemento esterno.
Questa volta il teletrasporto è assolutamente pulito e realizzato direttamente fra due atomi senza alcun aiuto».
Il risultato è pubblicato sulla rivista scientifica americana Science.
«Il nostro sistema – aggiunge Monroe – ha la possibilità di formare la base per un ripetitore quantico di grande scala che può costituire una rete di memorie quantiche su distanze molto elevate. Inoltre, può essere utilizzato per effettuare operazione quantiche creando il componente di base di cui ha bisogno il futuro computer quantico».
Le ripetizioni della parola «quantico» possono sembrare disdicevoli, ma in tal caso è meglio essere chiari ed evitare fraintendimenti. I computer quantici oltre ad essere molte volte più potenti e immensamente più veloci rispetto agli attuali e ad essere impiegati nei difficili calcoli di crittografia per costruire codici segreti capaci di proteggere soprattutto le comunicazioni , si prestano ad una varietà di applicazioni oggi impensabili.
È per questo che le ricerche delle due università sono state finanziate oltre che dalla National Science Foundation anche da un contratto del US Army Research Office."
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Probabilmente anche la Luna, in un lontano passato, era dotata di un campo magnetico. E’ quanto emerge da un recente studio effettuato su una roccia lunare rcuperata in occasione della missione Apollo 17, l’ultima a portare degli uomini sul nostro unico satellite naturale, nel 1972.
Se questa scoperta venisse confermata rappresenterebbe la soluzione ad un dilemma che i ricercatori si pongono da oltre 30 anni. Prima delle missioni Apollo molti scienziati erano convinti che la Luna non avesse mai avuto un cuore caldo, ma che fosse nata e rimasta sempre un corpo freddo. Solo successivamente fu è accettata l’idea che la Luna, in principio, avesse avuto un nucleo fuso.
Oggi, grazie anche a questa nuova ricerca effettuata sulle deboli tracce di magnetizzazione della roccia in oggetto, si apprende che probabilmente la Luna fosse dotata di un suo campo magnetico circa 4,2 miliardi di anni fa, la cui intensità doveva essere pari a circa 1/50 dell’odierno campo magnetico terrestre.
Per ora comunque i ricercatori rimangono ancora cauti e, dai 382 Kg di rocce lunari riportate a terra dalle sei missioni Apollo andate a buon fine, non sembra si possa ottenere molto di più, al momento. Forse con il nuovo programma Constellation, che nel 2020 dovrebbe portare ad una colonizzazione permanente del satellite, sarà possibile approfondire di molto la conoscenza con la nostra “compagna della notte”.
L'edizione 2009 della Levantecon vedrà la partecipazione, come ospite d'onore del Festival dello Spazio, il Prof. Luciano Guerriero ex presidente dell'ASI ed uno dei pionieri dell'avventura spaziale italiana. -
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